"Il gioco delle stagioni"

“IL GIOCO DELLE STAGIONI”  - Mario Giuseppe Colitto,  26/07/2006 h.18,15

Il tramontare dell’estate
in un’anonima notte
ha dato alba e speranza
di luce alla nostra vita.
Mentre tutta la natura
si svestiva di foglie e fiori
la nostra stagione
si vestiva di colori.  
Colori tenui, colori forti
tutto era così fragile fra noi
E poi… e poi…
Le note s’incontrarono
la chiave musicale dai suoni profondi
e l’armonia delle note
scaldava il nostro tempo.
Il tempo fugge,
e anche la vita viene meno.
Il suono di nuovi colori
che si affacciano al mondo
mi riportano a te.  
E nel rifioririre della natura
la musica perde il suo suono
le note si perdono in un infinito deserto.  
Il cuore è smarrito,
grida come un bimbo non desiderato.
Il mio cuore torna a casa 
senza più suoni senza più fiori.  
Guardo le stelle,
finito è l’idillio delle stagioni.  
La campagna è deserta,
vuota è la strada
pronuncio il tuo nome piano
il buio non ama i suoni forti,
e il tuo nome suona lontano
come tutta la musica delle stagioni.